top of page
Cerca
  • silviabogliolo

Aprile, non mi interrogare...


La preside ci racconta di una famiglia che – per fortuna in un’altra scuola – ha fatto e vinto un ricorso, perché il figlio aveva preso un brutto voto durante la D.A.D. Il ragazzino era ammalato di Covid, ma asintomatico. Perciò seguiva le lezioni a distanza. C’è stata una verifica, ha preso un brutto voto e l’avvocato ha ottenuto che venisse annullato, dal momento che “lo studente non era nelle condizioni psicofisiche idonee per essere valutato, infatti era stata comunicata alla scuola la condizione di malattia”.

Dunque, che si fa?

Risposta facile e immediata: “Chi è malato non si colleghi. Risulterà assente e aspettiamo che guarisca”.

“E chi ha una gamba ingessata?”

“E chi è in quarantena preventiva?”

“E i ragazzi di quinta… che hanno già perso tante ore e ci sono gli esami?”

Risposta più arzigogolata: “Allora li facciamo seguire a distanza, ma li segniamo assenti. Così almeno non perdono le spiegazioni”.

“È un falso. Non si può scrivere il falso sul registro”.

“E poi sai quanti, per saltare un compito, resteranno a casa con un finto mal di testa? Già me li immagino: Prof, non mi può interrogare, mi fa male un ginocchio!

Dopo un certo dibattito arriviamo alla soluzione di compromesso: per le malattie brevi si resterà assenti. Per la quarantena preventiva ci si collega e si può essere interrogati. Per le malattie lunghe, a fronte di un certificato medico che indichi una prognosi superiore a sette giorni, si potrà frequentare a distanza ma non si verrà sottoposti né a verifiche, né a interrogazioni.

Pensiamo, con la richiesta di un certificato medico che specifica una prognosi così lunga, di aver scongiurato le “furbate”: non basterà più un torcicollo, o un mal di schiena per saltare un compito in classe.

Siamo abbastanza soddisfatti. Esce la circolare.

Il giorno dopo, la preside ci comunica che in meno di 24 ore sono già arrivati alla segreteria la bellezza di 41 certificati medici con prognosi di 7, 10, 12 giorni di malattia.

Siamo sgomenti. E pensare che ormai manca poco più di un mese alla fine della scuola…

Un tempo aprile era il momento in cui tutti, anche i casi disperati si mettevano a studiare per l’agognato 6 che gli salvava l’anno. Ora è la stagione in cui fioriscono i ricorsi, le carte, i certificati… La scuola è “in evoluzione”, diciamo così!


46 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Maturità 2023

I copioni

bottom of page