Ieri era il D-day. Dopo lo strano anticipo di due colleghe convocate all’inizio della settimana, quasi tutti i docenti e il personale della mia scuola hanno ricevuto l’appuntamento per il vaccino. Se avessimo potuto assembrarci, avremmo noleggiato un pullman. Invece abbiamo optato per una più modesta “pool car”: siamo in tre. Al momento di partire, però, c’è già la prima defezione: una di noi riceve telefonate allarmanti dai genitori e un forte pressing dal marito. Con inquietante tempismo il giorno prima un lotto del vaccino è stato ritirato per accertamenti. Il panico serpeggia. Alcuni giornali titolano: “Vaccini: Paura in Europa”. Altri per la verità sono più cauti, ma su WhatsApp i messaggi si rincorrono. “Tu vai?” “Sì, “Sì”. Ma qualcuno rinuncia. Adesso nella nostra pool car siamo solo in due. Mascherina e navigatore. Parcheggiamo miracolosamente vicino all’ingresso. Anzi no: perché la porta è al secondo piano di un enorme padiglione della fiera. Gli usceri stanno strategicamente piazzati a nascondere gli ascensori e ci indirizzano in fretta alle scale, per evitare assembramenti. In effetti stanno arrivando tante persone, e metà vengono dalla nostra scuola. Saluti, allegria, l’atmosfera è da gita scolastica. Ma i gradini sono oltre 200. Le chiacchiere cedono il passo al fiatone. È una prima selezione, ci diciamo. Chi arriva ansimando non verrà vaccinato. Ci accoglie del personale efficiente, che ci consegna un mazzetto di moduli e ci indirizza verso l’accettazione. Lunghi corridoi, tanti segnali: tutto molto chiaro e veloce. Organizzato per gestire grandi masse in emergenza: una pandemia, appunto. Mi indicano una sedia. Inizio a riempire i moduli ma tocca già a me. Vado all’accettazione. Da lì mi spediscono al colloquio con il medico. Altri corridoi. Altra sedia. Altri colleghi! Ricomincio a riempire i moduli ma è il mio turno. Finisce che i moduli li conclude la dottoressa. E finisce anche il mio percorso, perché il vaccino non me lo danno. Sto prendendo dei farmaci incompatibili con Astra Zeneca. Mi daranno il Pfizer. Ora devo aspettare il nuovo appuntamento.
silviabogliolo
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