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  • silviabogliolo

Vaccini obbligatori. Non è giusto!



Ci sono cose che non farei mai. Per esempio la speleologa, la guardia carceraria o arruolarmi nell’esercito. L’elenco può diventare lungo: lavorare in un mattatoio, nelle pompe funebri, in miniera. Eppure sono molto contenta che altre persone lo facciano al posto mio, così io posso evitarlo.

Trovo che per i vaccini sia in parte la stessa cosa. Ci sono state campagne informative, richiami martellanti, restrizioni sempre più forti contro i non vaccinati. Siamo arrivati a un buon numero di vaccinati, che però non riesce ancora ad arginare la pandemia. Si poteva scegliere di restringere ancora di più i movimenti dei non vaccinati, o magari rendere obbligatori i tamponi per tutti (vaccinati e non). Si potevano scegliere altre strade meno “odiose”. Invece dal 15 dicembre scatta l’obbligo di vaccinarsi per tutti i dipendenti statali. Se vogliono continuare a lavorare si vaccinano, sennò stanno a casa.

Non entro nel merito dei motivi dei no vax. A prescindere dal fatto che abbiano ragione o torto, avrei preferito che – come per le guardie carcerarie – fosse solo chi se la sente a fare “il lavoro sporco”. Avrei voluto arrivare all’immunità di gregge, e salvare il diritto al dissenso.

Io mi vaccino, ho prenotato la terza dose, questa volta faccio parte di quelli che non si tirano indietro. Ma l’obbligo per tutti i dipendenti statali, solo perché “è facile” da decretare, lede il mio senso della giustizia. E oltre a questo, trovo che sia una misura poco efficace: un professore vaccinato in una classe di 25 ragazzi, a cui nessuno chiede il Green Pass, è davvero questo passo avanti contro la pandemia?


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